Aumenta l’imposta di bollo sui Conti Correnti?
Lo scorso 15 ottobre il Consiglio dei Ministri, guidato dal premier Enrico Letta, ha presentato la cosiddetta “Legge di stabilità”.
Ad oggi, il testo di cui discutiamo è solo la base da cui partiranno le analisi interne alle Commissioni e ai gruppi di Camera e Senato: i contenuti e molti dettagli della manovra potranno quindi, in toto o in parte, essere modificati in questi giorni.
Ma cosa accadrà sul fronte del risparmio? Quel che sembra è che la manovra non avrà ripercussioni così forti come si era temuto: la tassazione delle rendite finanziarie dovrebbe restare al 20% (quota stabilita dal governo Berlusconi che, ai tempi, aveva scelto di ridurla dal 27%), mentre sembra scongiurato l’aumento al 22%. A salire, invece, sarà l’imposta di bollo dei prodotti finanziari, in primis dei conti deposito (ma anche i depositi postali e prodotti finanziari simili): oggi pari allo 0,15%, salirà fino allo 0,20% a partire dall’inizio del 2014. Questa imposta aveva già ricevuto un incremento ai tempi del Governo Monti, ma si fa più aspra, nell’ottica di far pagare di più chi possiede cifre maggiori.
Se fino ad oggi diverse banche avevano scelto, come politica di incentivo ai depositi, di accollarsi questa spesa al posto del proprio cliente, è probabile che dal 2014 gli istituti così generosi saranno delle vere mosche bianche. Con questo incremento il Governo conta di incassare circa 900 milioni di euro in più, con cui verranno coperte le politiche di sviluppo messe in cantiere.
Restano al 12,5% di tassazione i buoni fruttiferi e le polizze vita (per la parte investita in titoli di Stato).